Altre stupende sono queste:
"E' come una droga per te, Bella. Ormai ho capito che senza di lui non puoi vivere. E' troppo tardi. Ma io sarei stato una scelta più sana. Non una droga: io sarei stato l'aria, il sole".
"Anch'io ne ero convinta, sai. Eri come un sole. Il mio sole personale. Il rimedio migliore alle nuvole".
"Con le nuvole posso farcela. Ma non posso cavarmela contro un'eclissi".
Bells: A te quando credi succederà?
Jake: Mai
Bells: E' un instinto incontrollabile o no?
Jake: In teoria, no. Tutto sta nel "vederla", colei che ti dovrebbe essere destinata.
Bells: E tu pensi che non esista perchè non l'hai ancora vista? Jacob, tu hai visto ancora pochissimo del mondo. Persino meno di me.
Jake: Sì, è vero. Ma non vedrò mai nessun'altra, Bella. Io vedo soltanto te. Anche quando chiudo gli occhi e provo a pensare a qualcos'altro. Chiedi a Quil o Embry. Li sto facendo impazzire.
Abbassò le sopracciglia e un'ombra apparve nei suoi occhi profondi. Erano neri come la pece, quando fissarono i miei.
<<bella, sono innamorato di te. Bella, ti amo. E voglio che tu scelga me invece che lui>>
Perso in quel silenzio, non sarei tornato mai più. Altri prima di me avevano preferito questa forma all'altra. Forse, se fossi fuggito abbastanza lontano, non sarei più stato costretto a sentire...
Accelterai il ritmo della corsa per fuggire a Jacob Black.
Ti odio, Jacob Black
Mi piace, l'odio è un'emozione forte, passionale
Il cervello si scollegò dal corpo e mi ritrovai a baciare Jake. Contro ogni logica, le mie labbra si muovevano assieme alle sue in una maniera strana e incomprensibile, mai sperimentata prima - perché con Jacob non dovevo stare attenta, e di certo lui non doveva esserlo con me.
Strinsi le dita tra i suoi capelli, ma stavolta per avvicinarlo a me.
Era ovunque. Il sole abbagliante inondò di rosso i miei occhi ed era il colore giusto, con tutto quel caldo. Il caldo era ovunque. Non vedevo, non sentivo, non provavo nient'altro che non fosse Jacob.
L'unico frammento di cervello che manteneva un po' di lucidità mi urlava domande.
Perché non la smettevo? E, peggio ancora, perché non trovavo in me stessa nemmeno il desiderio di smettere? Non volevo che si fermasse: per-ché? Perché le mie mani gli stringevano le spalle ed erano felici di sentirle larghe e forti? Di sentire anche le sue mani sul mio corpo, e di desiderare che stringessero ancora di più?
Domande stupide, perché la risposta era chiara: avevo mentito a me stes-sa.
Aveva ragione Jacob. L'aveva sempre avuta. Era più di un semplice amico. Ecco perché non riuscivo a dirgli addio: ero innamorata di lui. Sì. Lo amavo, più di quanto avrei dovuto, e tuttavia non abbastanza. Ero innamorata di lui
<<Sai, Jacob, se non fosse che siamo nemici giurati e che ti piacerebbe rubarmi la mia unica ragione di vita, penso che mi andresti a genio».
«Forse, se non fossi un vampiro disgustoso che ha in programma di succhiare la vita alla ragazza che amo... be', no, nemmeno in quel caso».
Insomma una più bella del altra!!