|
| CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT... | |
| | Autore | Messaggio |
---|
twilighter_mala
Numero di messaggi : 529 Reputazione : 5 Data d'iscrizione : 09.03.09 Età : 28 Località : torino
| Titolo: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT... Mar Giu 02, 2009 2:22 am | |
| CAPITOLO 5 ISOLA ESME In un quarto d’ora raggiungemmo Port Angeles. Trascinai Bella esausta fino all’imbarco per Seattle. Era distrutta. In aereo si addormentò nuovamente col capo appoggiato alle mie ginocchia mentre le accarezzavo dolcemente i capelli. Era un bene che dormisse così non avrebbe posto domande sulla nostra meta mantenendo la sorpresa. Dovetti svegliarla arrivati a Seattle. <<Andiamo a Houston?>>, chiese delusa all’imbarco, leggendo la nostra prossima meta. <<Tranquilla, è solo una tappa del viaggio>>, la rassicurai sorridendo. Una volta in aereo si riaddormentò di nuovo. A volte mi dimenticavo che fosse umana. Dovevo ricordarmi di farla mangiare:lei non se ne sarebbe preoccupata. Riuscii a trascinarla a mangiare qualcosa prima di raggiungere il banco dei voli internazionali, per il check-in. <<Rio de Janeiro?Questa volta è la meta?>, chiese più entusiasta di prima. <<Mmm…no>>, risposi senza darle troppa soddisfazione. Anche durante questo volo Bella si addormentò profondamente, incurante delle luci e delle voci, dormendo per tutto il giorno. Ogni tanto si agitava nel sonno pronunciando il mio nome, a volte sorridendo a volte imbronciandosi, e non potevo fare a meno di chiedermi cosa stesse sognando. Non riuscivo ancora a credere che fosse mia moglie:sorridevo estasiato a quel pensiero. A Rio prendemmo un taxi che ci portò al porto, dove ci aspettava lo yacht che gentilmente Carlisle mi aveva prestato. Caricai le valigie all’interno e poi aiutai Bella a salire, prima che cadesse in acqua, maldestra com’era. Puntai verso oriente a tutta velocità. Avevo guidato poche volte in mare e avevo dimenticato quanto fosse piacevole. Bella rimase silenziosa per tutto il tragitto. Non le chiesi il motivo. Magari stava pensando a dove la stavo portando o magari pensava a Jacob. Non potevo farci nulla, nonostante mi corrodesse l’idea:lui era parte di lei e io dovevo accettarlo. <Quanto manca?>>, chiese Bella curiosa destandomi dai miei pensieri. Mi voltai per guardarla:era pietrificata nel sedile con le mani ben salde , probabilmente spaventata dalla mia guida. Sorrisi. <<Devi pazientare ancora mezz’oretta>>, risposi, accelerando per accorciare i tempi. Quando scorsi la costa la chiamai. <<Bella, amore, guarda là, di fronte a te>>, dissi indicando il punto da osservare. La vidi fissare intensamente dove avevo indicato, cercando di individuare qualcosa. Forse l’avevo chiamata troppo presto. <<Non capisco dove siamo>>, disse dopo un po’. Mi voltai e le sorrisi orgoglioso. <<All’isola Esme>>. Rallentai per avvicinarmi al molo illuminato dalla luce lunare. Spensi il motore e mi voltai verso Bella. <<Hai detto isola Esme?>>, chiese con un sussurro. <<Si. Carlisle ha regato quest’isola a Esme e, hanno deciso di prestarcela per la luna di miele>>, risposi tranquillo. Carlisle aveva regalo l’isola ad Esme nel 1971, per il loro cinquantesimo anno di matrimonio. Erano stati davvero generosi a farci quel regalo di nozze. Ma sapevo che Esme ci teneva che tutto fosse semplice per Bella e pareva una buona idea portarla in quel posto così caldo. Posai le valigie sul molo e risalii per aiutare Bella. La sollevai tra le mie braccia per condurla in casa. <<Di solito si solleva la sposa prima di entrare in casa…>>, constatò mentre saltavo sul molo e afferravo le due valigie che avevo appoggiato poco prima. <<Giusta osservazione. Ma io voglio fare le cose per bene e poi sarai stanca>>, risposi. In realtà avevo un bisogno eccessivo di sentirla vicino a me, di poter affondare il mio volto tra i suoi capelli. Mi incamminai silenziosamente, accompagnato dal ritmo del suo cuore che si faceva sempre più insistente. La guardai:non respirava più. Guardava fisso davanti a sé come ipnotizzata. Pensai che fosse assalita da un attacco di panico, lo stesso che attanagliava anche me. Posai le valigie sotto la veranda e aprii le porte. La guardai di nuovo, aveva ricominciato a respirare e aspettai un suo cenno prima di entrare. Bella mi fissò con i suoi grandi occhi illuminati dalla luna e io prosegui portandola in giro per le stanze, fino all’ultima:la camera da letto. Un grande letto bianco troneggiava nella stanza, letto che Esme aveva appositamente comperato per l’occasione. La lasciai scendere. <<Recupero le valigie>>, le bisbigliai all’orecchio. Feci più in fretta possibile e quando tornai mi accorsi che Bella stava sudando:forse avevo ecceduto in pignoleria, forse era troppo caldo anche per lei. <<E’ troppo caldo?Ho pensato che avrebbe facilitato le cose>>, dissi, sincero,accarezzandole la nuca per darle un po’ di sollievo. <<Sempre scrupoloso>>, mormorò. <<Beh…ho pensato che era meglio semplificare la situazione>>, ammisi ridacchiando nervosamente. Appoggiai le valige su una cassettiera bianca e preparai aperta quella di Bella, in caso le fosse servito qualcosa. Quando ne vidi il contenuto sorrisi tra me imbarazzato. Era piena zeppa di completini intimi molto poco casti che Bella non avrebbe mai trovato il coraggio di indossare. Non me la vedevo proprio…anche se…mi sarebbe piaciuto. Chissà quale altra visione aveva avuto ancora Alice per dotare Bella di quell’arsenale? Sentii Bella deglutire nervosamente e tornai ad occuparmi di lei. Dovevo darle tempo, come mi aveva consigliato Emmett. <<Che ne pensi se, prima, facciamo un bagno di mezzanotte. La temperatura dell’acqua deve essere perfetta ,calda al punto giusto…per te!Dovrebbe piacerti questo tipo di spiaggia >>. <<Certo, è un’ottima proposta>>, rispose a mezza voce. <<Ti lascio sola. Avrai bisogno di un po’ di tempo per te…da umana>>. Bella annuì rigida. Le sfiorai il collo con le labbra, scendendo fino alla punta delle sue spalle. <<Non farmi aspettare troppo però…>>.E, così dicendo, la lasciai sola, attraversando la portafinestra che dava sulla spiaggia e scrollandomi la camicia di dosso. Lasciai il resto dei vestiti appesi ad un albero ricurvo che si ergeva a pochi metri dall’acqua. L’acqua era caldissima e sperai che questo fosse un sollievo per Bella. Per me era piacevole sentire il suo corpo caldo,mentre per lei doveva risultare alquanto fastidioso il mio, freddo. Mi tuffai in acqua cercando di calmare l’agitazione che stava aumentando in me. Dovevo essere padrone della situazione per non farle del male, non dovevo perdere il controllo. Ma come sapevo se ce l’avrei fatta non conoscendo a cosa andavo incontro? Carlisle si fidava di me e credeva che tutto sarebbe andato per il meglio. Anche Alice mi aveva rassicurato. Ma allora, da dove nasceva tutta quella preoccupazione? Una strana consapevolezza sorse in me. Ero spaventato perché non sapevo cosa avrei dovuto fare, non sapevo come comportarmi. Tra tutti i libri che avevo letto nessuno aveva mai spiegato cosa fare in una situazione del genere. Per me era tutto nuovo, come lo era per Bella. Ogni sensazione,che lei aveva fatto nascere in me, era nuova e risvegliava la mia parte umana. Ricordai la conversazione con Emmett. Non c’era niente da sapere, da imparare, tutto sarebbe stato naturale. Bella ancora non si vedeva. Forse aveva cambiato idea, forse aveva ripensato alle parole di Jacob e aveva deciso di non affrontare questo momento, perlomeno da umana. Risalii in superficie, deciso ad andare a cercarla, quando sentii un fruscio dietro di me.
Ultima modifica di twilighter_mala il Mar Giu 02, 2009 2:24 am - modificato 1 volta. | |
| | | twilighter_mala
Numero di messaggi : 529 Reputazione : 5 Data d'iscrizione : 09.03.09 Età : 28 Località : torino
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT... Mar Giu 02, 2009 2:22 am | |
| Non mi mossi, rimasi immobile con lo sguardo immerso nell’oscurità del mare. Nascosi le mani in acqua, per nascondere i pugni, dovuti all’improvviso nervosismo e attesi il suo arrivo. Sentendola più vicina, riuscii a rilassarmi. Distesi i pugni e appoggiai i palmi della mano sull’acqua calda osservando i movimenti dell’acqua increspata provocati dall’avvicinamento di Bella. Il profumo mi invase. Appoggiò la sua mano sulla mia, delicatamente, avvicinandosi alle mie spalle. <<Favolosa>>, disse. Voltai leggermente lo sguardo per vedere a cosa si riferisse e vidi che stava fissando la luna. <<Non male>>, risposi indifferente. Mi voltai lentamente, desideroso di vederla e di avvolgerla tra le braccia. Era nuda…non me l’aspettavo. In realtà non avevo pensato a come mi avrebbe accolto ma non la pensavo così audace. Deglutii cercando di mantenere la calma. L’attrazione fisica che provavo verso di lei rasentava il desiderio che provavo per il suo sangue. La presi per mano, intrecciando le sue dita alle mie. <<Favolosa…Questo aggettivo lo userei per descrivere te, non la luna. Non regge minimamente il confronto con te>>,precisai. Sorrise, sollevando la mano libera che poggiò sul mio petto all’altezza del mio cuore. Il suo gesto provocò un tremore lungo tutto il mio corpo, come una scarica di eccitazione. Sospirai, agitato. <<Bella…ho fatto una promessa e intendo mantenerla o perlomeno cercherò di farlo>>, dissi, nervoso.<<Ma se diventa troppo per te, se ti rendi conto che perdo il controllo e ti faccio male fermami subito >>. Annuì con espressione seria, continuando a fissarmi negli occhi. <<Non ti devi preoccupare>>, mormorò.<<Siamo due metà che si completano>>. L’avvolsi tra le mie braccia, scosso dalla verità delle sue parole. <<Per l’eternità>>, aggiunsi, accarezzandole il viso. Era così tenera e fragile tra le mie braccia. Mi chinai per baciarla dolcemente, affondando le mie mani tra i suoi capelli. Lei si aggrappò con decisione alla mia schiena, ricambiando con passione il bacio. Ma, troppo presto, si allontanò da me,guardandomi incerta. Probabilmente si chiedeva se era andata troppo oltre. Potevo capirla:le avevo imposto così tanti divieti che ora non sapeva più cosa le era concesso fare e cosa no. L’attirai nuovamente verso di me, sollevandola per i fianchi per poter avvicinare il suo viso al mio. Si abbandonò tra le mie braccia con un sospiro rispondendo in modo inaspettato e molto più audacemente di quanto mi aspettassi : mi cinse il bacino con le gambe portandole dietro la mia schiena e affondando le labbra sul mio collo. Io sorrisi, lasciandola fare. <<Anche tu dimmi se faccio qualcosa che non va!Non voglio che sia troppo difficile o troppo doloroso per te>>, sussurrò al mio orecchio. Mi sentivo abbastanza forte da concedermi gesti molto più imprudenti di quello. In fin dei conti Alice aveva previsto che non sarebbe successo niente. Per tutta risposa iniziai ad accarezzarla, prendendo confidenza con il suo corpo, soffermandomi su ogni centimetro della sua pelle. Avevo sognato da sempre di poterla sfiorare in quel modo, sentirla fremere al mio tocco. Le sue mani, affondate nei miei capelli, scesero lungo le spalle e poi verso la schiena provocandomi brividi ad ogni cambiamento di direzione. Non avevo mai sentito pulsare il sangue di Bella tanto intensamente, né il suo cuore battere con una simile energia. Spostai le mie labbra giù, lungo il profilo della sua mascella, proseguendo lungo il collo verso l’incavo delle sue spalle. Aveva un profumo squisito che richiamava veleno nella mia bocca . Lo ricacciai giù con disgusto e continua ad occuparmi di lei, scendendo fino all’incavo del suo seno. Quando lo sfiorai con le labbra, inarcò la schiena, inclinando la testa all’indietro e premendo il suo bacino contro il mio. La sua pelle calda vibrava sotto il tocco delle mie mani , modellandosi sotto la mia pelle di pietra. Si era completamente lasciata andare e fremeva ad ogni mia carezza. Alzai gli occhi per guardarla:era bellissima. Teneva gli occhi chiusi, la testa rivolta all’indietro ed aveva le guancie sfumate di rosso. Si mordeva il labbro come se volesse attenuare i gemiti che uscivano dalla sua bocca. Ritornai alle sue labbra che si dischiusero in un caldo bacio e lei si soffermò a succhiarmi e a morderli il labbro inferiore. Io mi azzardai a passarle la lingua attorno alle labbra, cosa che non avevo mai fatto prima. Ma mi sentivo audace e ottimista:non le avrei fatto del male, lei era il mio bene, la mia unica ragione di vita. Come avrei potuto? La portai fuori dall’acqua il più velocemente possibile e la adagiai sul grande letto bianco. Mi scostai per guardarla:era bellissima, un angelo che si confondeva con il candore delle lenzuola. Le sue guance avvamparono di rosso in risposta al mio sguardo eccitato, mentre si sollevava per attirarmi di nuovo dolcemente a sé. <<E’ già finito il bagno?>>, sussurrò al mio orecchio, impaziente. <<Volevi continuare ancora un po’?>> <<No, certo che no>>, rispose con voce soffocata mentre percorreva il mio petto con le labbra. Mi inginocchiai, nuovamente su di lei afferrandole la mano: le baciai il palmo, per poi salire lungo la piega del gomito verso la spalla e il collo. Li mi soffermai ad assaporarne la dolce fragranza e poi continuai, giù nell’incavo tra le spalle, e poi sempre più giù, soffermandomi sulle parti più nascoste del suo corpo. Ad ogni mio bacio si contraeva e le sue labbra mi esortavano a continuare per darle sempre di più. Ogni suo bacio mi provocava un piacere immenso e non faceva altro che aumentare la mia eccitazione. Quante volte avevo immaginato di stare con Bella in quel modo, di poterla stringere a me per sentire il calore e la morbidezza del suo corpo aderire alla mia pelle dura!Ma mai avrei potuto immaginato che l’eccitazione che sarebbe nata dentro di me potesse essere così forte, così totalizzante. I nostri corpi si muovevano in sincrono e godevano delle carezze dell’altro. <<Dimmi se ti faccio male>>, le sussurrai all’orecchio quando giunse il momento. Lei non rispose ma affondò le mani alla base della mia schiena per farmi penetrare più a fondo. Sul suo viso apparve un’espressione di dolore e io mi fermai terrorizzato all’idea di averle fatto del male. <<Vuoi che mi fermo?>>, le sussurrai all’orecchio. <<Oh,no Edward, ti prego continua. E’ normale, basta che fai piano>>, e la sentii premere nuovamente la base della mia schiena verso di lei. La lascia fare, abbandonandomi alle nuove sensazioni che nascevano in me. Bella continuava a pronunciare il mio nome ansimando e io non potevo che non essere contento che mi cercasse, che mi chiamasse,che mi chiedesse di continuare e di stringerla più forte. Non potevo credere che avesse scelto me per provare, assieme a lei, questa gioia immensa. Quando l’eccitazione arrivò al culmine un’onda di piacere ancora più forte delle precedenti invase il mio corpo, immerso in quello di Bella, mentre si aggrappava alle mie spalle affondando le unghie nella mia schiena. Mi faceva impazzire sentirla così presa da me. Se non avessi praticato più di un secolo di autocontrollo difficilmente sarei riuscito a resistere. Il piacere che provavo era amplificato dall’odore del suo sangue:ad ogni spinta il profumo si infrangeva sul mio volto, come un’onda, lasciandomi senza fiato. Diventò quasi impossibile controllarmi e affondai i denti zeppi di veleno sul cuscino, mentre, unito a Bella mi lasciai andare. Ansimante Bella si lasciò cadere di fianco a me appoggiando la testa sul mio petto. <<Ti amo>>, disse guardandomi con i suoi splendidi occhi. <<Anch’io Bella, per sempre>>. Appoggiò il capo sul mio petto, avvolgendomi con le braccia e si abbandonò ad un sonno profondo. I capelli le coprivano il viso. Glieli spostai dolcemente per guardarla…era incantevole. Ancora arrossata, dormiva con le labbra impegnate in un sorriso estasiato. Io mi rilassai e mi preparai a passare il resto della notte in compagnia del ricordo dei dolci momenti appena trascorsi. Tutta la paura e la tensione accumula erano scomparse, consapevole del fatto che le cose erano andate molto meglio di quanto avessi mai immaginato. Chiusi gli occhi e ripercorsi ogni momento:il viso di Bella, le sue carezze, i suoi gemiti…tutto era stato perfetto. Il piacere che avevo provato unico, quasi inspiegabile. Da una parte desideravo ardentemente il suo corpo, possederla in modo più intimo possibile, dall’altra l’odore del suo sangue e il suo pulsare nella vene faceva riaffiorare il veleno del mostro racchiuso in me. Ma era stato semplice resistere, tutto sommato: riuscivo a resistere al sangue squisito di Bella, almeno finché la ragione mi dominava. Ma c’era stato un momento in cui non ero stato sicuro di aver deciso qualcosa. In quel momento il piacere era diventato incommensurabile e se non avessi affondato i denti sul cuscino…non dovevo pensarci. Non le avevo fatto del male. Bella stava bene e riposava tra le mie braccia. La prossima volta avrei avuto un’idea più precisa di cosa aspettarmi e sarei riuscito ad incanalare l’eccesso di eccitazione altrove. Se c’ero riuscito la prima volta, la seconda volta sarebbe andata sicuramente meglio. Il sonno di Bella era strano. Mi aspettavo che parlasse, che dicesse qualcosa…magari che sognasse me. Potevo sentirla a malapena respirare, quasi non si muoveva. Solo impercettibilmente il suo petto si muoveva su e giù sul mio. Probabilmente l’avevo fatta stancare troppo. E non l’avevo neppure fatta mangiare. Preso dalla situazione, me n’ero totalmente scordato. La mattina seguente, mi promisi, le avrei preparato una deliziosa colazione. Ma i miei pensieri non durarono a lungo in quella direzione. Il suo corpo era così caldo a contatto con il mio e la sua pelle così morbida che ne avrei desiderato ancora. Aprii gli occhi, colpiti da una nuova luce, più accecante di quella notturna e inorridii. Il sole appena sorto illuminava la schiena di Bella evidenziando lividi in tutto il suo corpo, alcuni più evidenti altri meno. Ero riuscito a farle del male Non si era mai lamentata mentre facevamo l’amore, almeno mi sembrava, e neppure mentre dormiva, l’avevo sentita farlo. | |
| | | twilighter_mala
Numero di messaggi : 529 Reputazione : 5 Data d'iscrizione : 09.03.09 Età : 28 Località : torino
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT... Mar Giu 02, 2009 2:23 am | |
| Ero un mostro, ecco cos’ero. Per tutta la notte mi ero convinto di non esserlo, trastullato dal dolce ricordo, ma la luce del mattino aveva portato con se l’amara verità. Le avevo fatto del male. I lividi erano stati prodotti dalle mie mani, dalla mia presa troppo stretta sul suo fragile corpo, dai miei baci. Avrei tanto voluto allontanarmi da lei, svegliarla per sapere se provava dolore, se voleva che la portassi a casa, se voleva che la lasciassi in pace per sempre. Ero sempre e solo stato un problema per lei, le avevo sempre e solo causato danni. Come avevo fatto ad essere così irresponsabile?Un vampiro e un umana…non poteva uscirne nulla di buono. Eppure il desiderio incontenibile verso di lei mi aveva fatto quasi dimenticare le mie paure pur di possedere quell’unica anima e quell’unico corpo che volevo. Ero un essere spregevole, sicuramente non degno della mia Bella. Aveva ragione Jacob, l’aveva sempre avuta. Aspettai paziente che Bella si svegliasse per sapere come stava. Non l’avrei più toccata, non avrei più fatto l’amore con lei, almeno finché non l’avessi trasformata, sempre che fosse la cosa giusta da fare. Ormai non ero più sicuro di niente. E Alice?Come poteva avermi assicurato?Come poteva avermi detto che le cose sarebbero andate bene?Forse, per lei,”bene” significava non uccidere Bella? Le mie domande rimasero sospese, come macigni che solcavano i miei pensieri. Bella si mosse piano, stringendo le sue mani attorno ai fianchi, sorridendo. Le sfioravo dolcemente la schiena, quasi senza toccarla. <<Perché sorridi?>>,mormorai senza smettere di accarezzarla. Volevo sentirla parlare, dovevo assicurarmi che stesse bene. Il suo stomaco brontolò e ancora una volta mi rimproverai per non averla fatta cenare la sera prima. <<Perché il mio lato umano sta riaffiorando>>. Per tutta la sera precedente anch’io avevo quasi dimenticato la differenza tra di noi e questo non aveva portato a niente di buono. Mi rabbuiai maggiormente a quel pensiero e distolsi lo sguardo dal corpo di Bella. <<Edward, che hai?Perché non mi guardi?>>, chiese, dopo essersi sollevata su un gomito per guardarmi negli occhi. <<Non dovresti neppure chiederlo>>, risposi, in modo più sgarbato di quanto volessi essere con lei. Lei non si meritava certo la mai scortesia, ma il mio umore non poteva essere più tetro. E inoltre non potevo credere che lei non si rendesse conto di quale fosse il problema. Bella rimase immobile, impietrita, assorta nei suoi pensieri, aggrottando la fronte. Sembrava preoccupata, come se stesse realmente cercando il motivo della mia collera. <<Che hai?A cosa pensi?>>, chiesi, accarezzandole la fronte. Volevo sapere cosa pensava di me, volevo sentirmi dire che ero un mostro, il peggiore marito del mondo e che non voleva più saperne di me. Non mi avrebbe di certo fatto sentire meglio, ma almeno lei ne sarebbe stata consapevole e mi sarebbe stata lontana. Io non potevo, non volevo. Non ce l’avrei fatta ad abbandonarla. Ma lei ne aveva tutto il diritto. <<Mi sembri arrabbiato e non capisco cosa ho fatto…>>. Non serviva che finisse la frase. Avevo capito. Bella non mi avrebbe mai detto se le avessi fatto del male. <<Bella, potevi dirmelo. Ti fa tanto male?>>, dissi lentamente. <<Male?>>, chiese stupita. Alzai un sopracciglio, aspettando la risposta. Non poteva negare, era coperta di lividi. Si allontanò da me, allungando le braccia,contraendo i muscoli. <<Non sto male!Perché dovrei?.>>, disse seccata ma con voce tuttavia serena. Chiusi gli occhi, innervosito. Era inutile negare. <<Smettila!>>, la intimai. <<Cosa dovrei smettere?>>, chiese ancora una volta come se le mie domande non avessero senso. <<Smettere di dire che stai bene e smettere di nascondere quello che sono. Sono stato un’ animale stanotte>>, sputai,incollerito. <<Edward>>, urlò scocciata.<<Ma cosa dici?Non dire certe cavolate!>> Come potevo non dirlo più. Era quello che ero, e la notte precedente lo avevo dimostrato. Come poteva continuare a negare di fronte all’evidenza. <<Ma ti sei vista?Come puoi continuare a dire che non sono una bestia?>>, dissi mantenendo la voce più calma possibile. Non riaprii gli occhi. Non volevo vedere come l’avevo rovinata. <<Ti riferisci alle piume?>>, chiese Bella, dopo un minuto che mi parve interminabile. Sbuffai. Ma cosa stava dicendo?Possibile che volesse continuare a negare. Non la capivo. <<Le piume?No, per fortuna che ci sono …Stanotte ho morso il cuscino>>. <<Perché l’avresti fatto?>>. Mi stava facendo innervosire. Spesso avevo pensato che Bella non mi considerasse un vampiro pericoloso, ma a volte mi sottovalutava proprio. <<Bella>>, ruggii spazientito, tirandole il braccio, forse con molta meno delicatezza di quello che avrei voluto.<<Vedi qui?>>, continuai, indicando il livido sul suo braccio. Sfiorai ogni suo livido mostrandole che combaciavano perfettamente con la sagoma delle mie dita. <<Ah!>>, sospirò meravigliata, come se l’avessi colta di sorpresa. <<Non so cosa dire…come scusarmi…mi dispiace di aver provato .Sapevo che sarebbe andata così. Mi dispiace…>>, dissi affondando il volto tra le mani per nascondere ai miei occhi il male che le avevo fatto. Come avevo potuto?E peggio ancora..come avevo fatto a non accorgermene?Mi sembrava di essere stato controllato, cauto, dolce e invece… <<Edward>>, Bella dolcemente mi chiamò, cercando di farmi risalire dal pozzo di tristezza nel quale ero caduto. Non risposi, disgustato. Come poteva ancora starmi accanto? <<Non voglio che ti scusi. Io non sono mai stata più felice. Edward sto davvero bene, non ti preoc…>. La interruppi bruscamente. <<Non dirmi che non mi devo scusare e neppure preoccupare. Non puoi stare bene, Bella!Guarda come ti ho ridotta>>, dissi secco. Non poteva stare bene, era ricoperta di lividi che pulsavano richiamando sangue. Erano una prova lampante che non ero in grado di controllarmi mentre facevo l’amore con lei, non ero in grado di dosare la mia forza. <<Non sto mentendo. E’ la verità>>, si ostinò a continuare. <<Smettila Bella>>. Era inutile convincermi del contrario. <<No, smettila tu Edward>>,urlò Bella. Spostai le mani dal mio viso e la guardai cercando di capire cosa volesse dire, ancora. <<Stai rovinando il mio risveglio. Io sto bene e sono felice >>. Come poteva esserlo?Come poteva dirlo?Io non stavo rovinando proprio niente…l’avevo già fatto. <<Non sto rovinando proprio niente. Ho già commesso l’irreparabile>>. <<Basta>>, urlò, con un tono di voce più alto del precedente. Non capivo. Non la capivo. Cosa voleva dirmi?Che le piacevo violento?Che le andavo bene anche così?Che poteva accettare anche questo?Digrignai i denti, ancora una volta stupito e allo tempo spaventato dai pensieri incoerenti di Bella. <<In questo momento vorrei tanto che riuscissi a leggere i miei pensieri!Almeno capiresti come sto realmente!>>sbuffò imbronciata. Non era il momento, ma mi fece ridere, e mi rilassai. <<Adesso vorresti che potessi intrufolarmi nella tua mente?Ma sei sempre stata contenta di essere immune al mio potere…>>. <<Ora vorrei…>>. La guardai dritto negli occhi, cercando di capire cosa mi sfuggiva. Perché voleva che le leggessi nel pensiero? <<E come mai?>>, chiesi, attendendo una risposta che non tardò ad arrivare. Bella mi colpì il petto, innervosita e incollerita. <<Perché la smetteresti di farti paranoie inutile sulla mia salute e potremmo goderci questa prima mattina da sposati. E invece no. Mi hai fatto arrabbiare…>>. <<E’ giusto che tu lo sia>>, fu la sola cosa che mi sentii di rispondere. Volevo che ce l’avesse con me. La sua prima volta doveva essere dolce e delicata, cosa che la mia natura non aveva permesso. <<E ora che lo sai, va meglio?Riesce a tranquillizzarti un po’ sapermi incavolata>> Sospirai.<<Per niente. Nulla potrebbe cambiare il mio stato d’animo e il mio senso di colpa>>. <<E’ proprio questo il motivo per cui sono arrabbiata:il tuo umore influenza anche il mio. Ero felice fino a pochi minuti fa. Anzi felice è riduttivo, euforica direi>>. Ma di quale euforia parlava?Le era piaciuto fare l’amore con me nonostante le avessi quasi spezzato le ossa?Non la capivo. Alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa. Anche se avessi letto i suoi pensieri non sarei riuscito a comprenderli. <<In fin dei conti immaginavo che una cosa del genere potesse accadere. Lo sapevamo che era pericoloso…e se il risultato è solo qualche livido possiamo dire che è andata bene, no? >>, disse facendo scorrere le dita lungo i suoi lividi.<<Era anche la prima volta…nessuno dei due sapeva cosa aspettarsi…andrà sicuramente meglio la prossima volta..con un po’ d’esercizio andrà sempre meglio >>. Cosa voleva dirmi?Che era pronta a riprovarci?Che era pronta a soffrire fino a quando io sarei riuscito a placare le mie pulsioni e a controllare meglio la mia forza?Non poteva esserle piaciuto. Certo tutta la notte lo avevo pensato, ma l’alba mi aveva rivelato ben altra verità. E poi cosa voleva dire con”In fin dei conti immaginavo che una cosa del genere poteva accadere”?Sapeva di rischiare la sua salute facendo l’amore con me e non se n’era preoccupata?Ero esterrefatto. Cominciavo a dubitare della sua salute mentale. <<Ma cosa stai dicendo Bella?Ti aspettavi tutto questo?Avevi messo in conto che ti avrei fatto del male, ma visto che non te ne ho fatto”troppo”possiamo ritenerci soddisfatti?>>, sputai rabbioso. Bella mi fissava, guardandomi negli occhi. Mi dispiaceva, forse la stavo spaventando. Invece di scusarmi e cercare di curare le sue ferite, inveivo su di lei. Ma non riuscivo a capire come potesse continuare a starmi accanto, senza tremare e inorridire della mia presenza. <<Non avevo nessuna idea…non sapevo come sarebbe stato…certo che è stato al di sopra di ogni mio desiderio. Per me è stato bellissimo, non so per te… >>, disse, quando mi fui calmando, distogliendo i suoi occhi dai miei e avvampando di rossore. Avevo immaginato tutta la notte di sentire quelle parole uscire dalle sue labbra, ma ora faticavo a crederle. Mi ammorbidii, intenerito dall’improvvisa confessione di Bella. Ma non riuscivo a non pensare a quello che avevo fatto. Le portai un dito sotto il mento per alzarle il viso, all’altezza dei miei occhi. <<Guardami Bella!Temi che non mi sia piaciuto?E’ questa la tua preoccupazione?>>, dissi, con una punta di rabbia. Non volevo essere così sgradevole, ma non riuscivo a calmarmi del tutto. Non sollevò lo sguardo. Continuò a parlare fissandosi le mani. <<So che non c’è paragone. Tu non sei umano e la cosa per te sarà stata molto diversa. Ma per me…è stata la miglior esperienza della mia vita fin’ora>>. Era felice. Sembrava felice. | |
| | | twilighter_mala
Numero di messaggi : 529 Reputazione : 5 Data d'iscrizione : 09.03.09 Età : 28 Località : torino
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT... Mar Giu 02, 2009 2:23 am | |
| Ero spiazzato. Come sempre fraintendevo Bella. Forse non le avevo fatto male come pensavo o forse, presa dalle intense sensazioni della notte precedente, non se n’era accorta, sbadata com’era. Me l’avrebbe detto se le avessi fatto male, ma non ricordavo altro se non le sue richieste di stringerla più forte o la sua impazienza nell’unirsi a me. <<Mmm…non devi pensarla così. La mia reazione non ti deve confondere. E’ stata anche per me la notte migliore della mia vita… >>. Non finii la frase. Bella aprì le sue labbra in un sorriso compiaciuto e imbarazzato. <<Dici sul serio?La migliore in assoluto?>>, sussurrò. Come potevo resisterle?Come potevo essere stato così brusco quella mattina accecato dalla rabbia che provavo per me stesso? Avevo travolto Bella nella mia rabbia e nel mio disgusto senza chiedermi,realmente, quali fossero i suoi pensieri. Dovevo spiegarle, doveva sapere che stare con lei era stato un piacere unico, indefinibile. Le presi il volto tra le mani, pensieroso, cercando di trovare le parole giuste, per spiegarmi al meglio. <<Quando ho stretto il nostro patto non sapevo cosa aspettarmi. Carlisle mi sembrava la persona giusta a cui chiedere consiglio>>, dissi, rabbuiandomi al pensiero dell’avvertimento di Carlisle a cui non avevo prestato la dovuta attenzione.<<E lui mi ha avvertito che fare l’amore con te poteva risultare pericoloso. Ma ha anche aggiunto che sarei riuscito a controllarmi, riponendo una grande fiducia in me>>. Bella cercò di parlare, ma la fermai appoggiandogli le dita sulle labbra. <<Mi ha anche spiegato che certe sensazioni, provocate da emozioni forti, possono alterare la nostra indole stabile. Ma secondo lui io non dovevo preoccuparmi di questo perché io sono già cambiato completamente nel momento in cui ti ho incontrata >>, sorrisi, vedendo Bella così assorta e attenta alle mie parole. <<Non contento, ho chiesto un parere anche a Jasper e Emmett. Secondo l’oro, l’amore fisico, provoca un piacere molto simile al sangue umano. Ma per me è stato diverso. Ho assaggiato il tuo sangue e non esiste piacere più grande. Per noi è diverso, è unico >>. Era vero. Quella notte il desiderio di possedere Bella, di sentirla dentro di me si era mescolato al desiderio, quasi incontenibile, del suo sangue, provocandomi un piacere a dir poco immenso. Speravo di averle fatto capire un po’ come era stato fare l’amore con lei, irresistibile e magnifico allo stesso tempo, un piacere unico. <<Si, per noi è unico>>, cantilenò felice e certa della sua affermazione. <<Questo però non cambia nulla. E’ comunque sbagliato e pericoloso continuare a mettere in pericolo la tua vita. Anche ammettendo che per te sia stato così bello come dici>>, dissi, non potendo fare a meno di gettare un dubbio sulla veridicità della sue parole. <<Perché continui a pensarla così?Cosa ti fa pensare che stia mentendo?>> <<Bella, ti conosco fin troppo bene. Mi hai giustificato troppe volte, anche quando non l’avrei meritato. Non mi stupirei se stessi mentendo solo per farmi sentire meglio>>, dissi. Mi prese il viso fra le mani, provocandomi un brivido che si propagò lungo la schiena. Quanto avrei voluto riprenderla tra le mie braccia come la sera prima!Ricacciai il desiderio nel fondo della mia mente inorridito al solo pensiero di poterle di nuovo fare del male. <<Edward!Ora smettila e ascoltami bene. Non devi minimamente mettere in dubbio la sincerità delle mie parole. Mi hai fatto passare dei momenti indimenticabili ma nessuno vale quanto stanotte. Al mio risveglio ero la persona più felice della terra e non mi aspettavo certo di trovarti in questo stato e di doverti consolare. Ora ,per favore ,smettila di lagnarti!Mi fai intristire ancora di più! >>, concluse decisa. In qualche modo credevo alle sue parole. Bella non era in grado di mentire. Speravo che realmente, nonostante tutto, avesse passato una notte indimenticabile e mi dispiaceva averla fatta arrabbiare e non averla accolta nel modo che si meritava al suo risveglio. Le sfiorai le sopracciglia corrugate, cercando di distenderle, per far assumere al suo viso un’espressione felice. <<Non voglio che tu sia triste per colpa mia>>, dissi. <<E allora devi essere più felice tu!Il tuo umore tetro non è giustificato!>>, insistette. La guardai serio. Noi ci appartenevamo. Dipendevamo l’uno dall’altro. La nostra felicità o la nostra tristezza era legata a doppio filo. <<Cercherò di farmi passare questo umore!In fin dei conti hai ragione:quel che è fatto è fatto e non posso far nulla per rimediare. Tanto vale non filarci più sopra>>. Era una promessa. Una promessa che le avevo già fatto e che intendevo rinnovare. Bella mi guardò seria, aspettando, probabilmente una nuova crisi di rabbia da parte mia. Le sorrisi, cercando di mostrarmi sereno. <<Promesso?>>, chiese. Certo, avrei fatto qualsiasi cosa pur di farla felice. In quel momento il suo stomaco ruggì e io mi ricordai che doveva mangiare. Lo stavo dimenticando, troppo spesso ormai, e lei non mi aiutava certo a ricordarmelo. <<Mi sembri affamata>>, affermai e scesi dal letto alzando una nuvola di piume. <<Spiegami un po’… perché hai deciso di addentare i cuscini di Esme?Erano così belli!>>, mi chiese Bella, mentre mi vestivo. <<E’ stato duro mantenere il controllo stanotte!Devi solo ringraziare che fossero i cuscini e non te>>, risposi, scuotendo la testa, pensando a quanto ero andato vicino a farle del male sul serio. Mi voltai sorridendogli. Avevo promesso di fare tutto quello che voleva lei. Si alzò dal letto stiracchiandosi e l’orrore mi colpì nuovamente come uno schiaffo. I lividi di Bella erano in piena mostra, ricordandomi quanto fossi stato mostruoso quella notte. Mi voltai di scatto. Non volevo vedere il meraviglioso corpo di Bella tumefatto in quel modo. Cercai di calmarmi, riprendendo a respirare. <<Sono così oscena?>>, chiese Bella, quasi divertita. Non risposi e non mi voltai. Come poteva prendere alla leggera certe cose?Lei, ovviamente, era bellissima ma i segni sul suo corpo non potevano che aumentare l’odio verso me stesso e verso la mia natura. Sentii un lamento provenire dal bagno. Non mi ero accorta che Bella avesse lasciato la camera da letto. Corsi da lei spaventato, pensando che avesse qualche ferita più profonda,di cui non mi ero accorto. <<Bella?>>, la chiamai terrorizzato. <<Guarda che disastro!Le piume hanno creato un’unica fase con i miei capelli. Non riuscirò mai a liberarmene >>, disse, indicando le piume. Giusto, dovevo immaginarlo:non si stava lamentando per le ferite che le avevo procurato, ma per le piume tra i capelli. Tipico di Bella. <<Delle piume ti preoccupi?>>, le disse, rimproverandola e mi avvicinai per aiutarla. <<Devo essere proprio ridicola. Hai il permesso di ridere…se credi>>. Era vero, ma non riuscivo ad essere sereno ed ero troppo di malumore per ridere. <<Cambierò tecnica…forse lavare i capelli può risolvere il problema>>, disse dopo poco.<<Che ne dici di aiutarmi?>>, chiese abbracciandomi. Deglutii a fatica. Era difficile resistere a un tale invito ma era meglio non scherzare con il fuoco. Delicatamente mi liberai dal suo abbraccio. <<Ti preparo la colazione>>, dissi a bassa voce, allontanandomi in fretta. Avrei tanto voluto starla accanto come la sera prima,non desideravo altro, ma non potevo. Non per il momento. Mi misi ai fornelli mettendo in pratica le mie scarse conoscenze culinarie. Preparai un omelette, con uova, pancetta e formaggio sperando che Bella gradisse. Si sedette al tavolo della cucina e le servii la colazione. <<Buon appetito!>>, dissi sorridendole. Aveva indossato un vestitino di cotone che nascondeva i lividi più evidenti. Era bella, davvero. Nulla poteva sminuire la sua innata bellezza. Mi sedetti, rassegnato, all’altro capo del tavolo e la osservai mentre mangiava affamata. <<Mangi troppo poco!Dovrei prendermi più cura di te>>, dissi, più a me stesso che a lei. <<Edward…non avevo il tempo per mangiare, sono stata occupata in altre attività!Smettila di preoccuparti incessantemente per me. Sono davvero buone però!Chi ti ha insegnato a cucinare?>>. <<Ultimamente ho guardato un sacco di programmi di cucina>>, dissi sorridendo. Era stato il mio passatempo preferito con Esme nell’ultimo mese. <<E le uova?Dove le hai trovate?>>, chiese. <<I domestici. Hanno riempito il frigo e dovrò chiedere loro anche di raccogliere le piume… >>, dissi,mentre brutti pensieri riaffioravano nella mente. Bella finì di mangiare molto velocemente. <<Mi hai preparato una buonissima colazione!Grazie>>, disse, chinandosi sul tavolo per baciarmi. Restituii il bacio velocemente e mi allontanai. <<Mi starai lontano per tutto il tempo che passeremo qui vero?E neppure mi toccherai, giusto?>>,mi accusò Bella, con una punta di acidità nella voce. No, non l’avrei più toccata. Non era mia intenzione farle del male nuovamente. Sorrisi dolcemente e le accarezzai una guancia. Non sapeva quanto avrei voluto toccarla ancora. <<Sai che vorrei tanto comportarmi diversamente, ma non posso>>, sospirai rassegnato, ritirando la mano dalla sua guancia.<<Finché non diventerai come me non faremo l’amore, non voglio rischiare di farti ancora del male. Non posso permetterlo. Mai più>>. | |
| | | Contenuto sponsorizzato
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT... | |
| |
| | | | CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT... | |
|
Argomenti simili | |
|
| Permessi in questa sezione del forum: | Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
| |
| |
| |