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| CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) | |
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twilighter_mala
Numero di messaggi : 529 Reputazione : 5 Data d'iscrizione : 09.03.09 Età : 28 Località : torino
| Titolo: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) Mar Giu 02, 2009 2:25 am | |
| CAP 6 DISTRAZIONI
Nei giorni seguenti avevo cercato di tenerci il più occupati possibile, trascinando Bella in lunghe nuotate ed escursioni. Era difficile resisterle:era così bella, così sensuale, e cercava in tutti i modi di sedurmi, ma non cedetti mai alle sue lusinghe. Avrei tanto voluto abbandonarmi anima e corpo a lei, ma non potevo, volevo,ma non l’avrei fatto. Non le avrei più fatto del male, mai più. Bella non mi rendeva certo la cosa semplice: già di per sé era dura resisterle,e,vederla indossare il contenuto della sua valigia giorno e notte diventava pressoché impossibile da sopportare. Inoltre aveva sviluppato in poco tempo una dose non indifferente di audacia che sfociava, quasi ogni sera, in premeditati agguati sempre più sensuali, che andavano al di là della mia immaginazione. Come sempre un secolo di autocontrollo aveva i suoi vantaggi…ma la mia scorta stava per finire. Anche quella sera Bella era già da un po’ in bagno e pensai stesse organizzando un altro dei suoi apprezzati ma inopportuni attacchi a sorpresa. Eppure avevo pensato che quella sera gettasse la spugna dal momento che, mentre mangiava, si era appisolata sulla tavola, svegliandosi poi di soprassalto quando l’avevo sollevata per portarla a letto. Ero quasi deciso ad entrare in bagno, forse si era addormentata nella vasca mentre si lavava. Con la scusa di farle vedere l’isola la trascinavo in lunghe passeggiate e nuotate. E la sera crollava, stanchissima, subito dopo cena. Questo mi permetteva di dribblare i suoi tentativi per far l’amore con me. Sentii la porta del bagno aprirsi e mi preparai ad accoglierla tra le braccia. Ma Bella non aveva intenzione di venire a letto, non subito perlomeno. Deglutii a fatica, cercando di respirare normalmente, senza mostrare alcun segno evidente di cedimento. Indossava un completo nero, di pizzo. Uno di quei completini che Alice le aveva infilato in valigia e che mai avrei pensato di vederle addosso. Era bellissima. E il nero le stava d’incanto: metteva in risalto il candore della sua pelle , per non parlare delle forme del suo corpo. Girò su sé stessa per farsi ammirare. ‹‹Ti piace?››, domandò con una punta di imbarazzo. Avevo perso la voce. Mi sentivo la gola secca. Ed ero senza parole. Poche volte mi ero sentito così spiazzato in vita mia e solo Bella aveva quel potere. ‹‹Sei incantevole, come al solito, del resto››, mi limitai ad osservare, incapace di aggiungere altro. ‹‹Grazie››, rispose, fissandomi negli occhi, cercando di smuovere la mia ostinazione. Si intrufolò tra le mie braccia sbadigliando. La abbracciai forte, stringendola al mio petto. Non poteva capire quale rinuncia era per me non poterla toccare come avrei voluto. ‹‹Ho un accordo da proporti››, disse assonnata. Ero proprio curioso: cosa voleva adesso? Era meglio non saperlo. Sarebbe sicuramente stata una richiesta inesaudibile. ‹‹Non stringeremo nessun accordo io e te››, risposi deciso. ‹‹Ma non sai neppure di cosa si tratta››, replicò, mettendo il broncio. ‹‹Non m’interessa››, ribadii, cercando di non mostrare la mia curiosità. Sbuffò incrociando le braccia al petto. ‹‹Come non detto. Buonanotte››, brontolò afflosciandosi tra le lenzuola. Alzai gli occhi al cielo, impotente. Non potevo resisterle. Non quando usava quel tono offeso. Era adorabile. Come potevo non darle retta, non sapere cosa passava per quella sua strana testolina. ‹‹Dimmi…››, dissi dopo un attimo, rassegnato, non accorgendomi che Bella stava già sprofondando in uno dei suoi lunghi sonni. Sorrise, aprendo gli occhi. ‹‹Stavo pensando…l’idea dell’università non è così male. Forse potremmo posticipare la mia trasformazione e frequentare almeno il primo semestre. In questo modo poteri anche fare contento Charlie. Sarà felice di sentire i miei racconti su Dartmouth ››. Non sapevo che dire. Ero spiazzato. Era la richiesta che le avevo fatto tante volte, cercando di temporeggiare la sua trasformazione, e che Bella aveva sempre categoricamente rifiutato. E ora era lei a chiedermelo. Voleva rimanere umana ancora per qualche tempo. Era ovvio il perché. Sapeva che non sarei resistito ancora a lungo. Il mio più grande desiderio era fare ancora l’amore con lei e sapeva che non l’avrei più toccata finché non fosse stata come me. A meno che… ‹‹Ho capito giusto?Vuoi posticipare la trasformazione?››, sibilai, a bassa voce, cercando di restare calmo. Bella non rispose. Tratteneva il fiato, probabilmente temendo la mia reazione. ‹‹Perché cambiare idea adesso?Non pensi che per me sia difficile non considerarti come vorrei?››, continuai, non riuscendo più a contenere la rabbia, afferrando la sottoveste che indossava. Chiusi gli occhi, cercando di concentrare la mia attenzione altrove. ‹‹Lasciamo perdere. Non mi va di discutere con te››. ‹‹Veramente Edward:voglio andare a Dartmouth››. Non era vero. Voleva provocarmi. Era impossibile che volesse rimanere umana dopo aver smosso mari e monti per convincermi a trasformarla. ‹‹Io non credo Bella. E non credere che continuerò ancora a mettere a repentaglio la tua vita ››. ‹‹In realtà non mi interessa proprio il college, ma vorrei rimanere umana un altro pò ››. Avevo capito le sue intenzioni. Era ovvio che il college non le interessasse. Aveva solo deciso di farmi diventare matto. Chiusi gli occhi, cercando di calmarmi per parlarle gentilmente. ‹‹Non ti rendi conto Bella?Mi stai facendo diventare matto. Cambi idea in continuazione ›› ‹‹E’ vero…ma ora ho una ragione per voler restare umana››. ‹‹E quale sarebbe?››, chiesi ironico, conoscendo già la sua risposta. ‹‹Secondo me sai già la risposta…››, disse, sollevandosi dal cuscino per posare un bacio sulle mie labbra. Ero lusingato. Sapevo che non era la sensazione giusta da provare, ma mi faceva un immenso piacere sapere che Bella, pur di far ancora l’amore con me,fosse disposta a posticipare la trasformazione. | |
| | | twilighter_mala
Numero di messaggi : 529 Reputazione : 5 Data d'iscrizione : 09.03.09 Età : 28 Località : torino
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) Mar Giu 02, 2009 2:26 am | |
| La abbracciai delicatamente al mio petto, desiderando con tutto me stesso di poterla stringere in modo diverso. ‹‹Se non ci fossi io ad avere un po’ di buon senso…I tuoi ormoni stanno prendendo il sopravvento sulla tua ragione ››, scherzai. E non era l’unica ad avere questo problema. Certo, il mio desiderio non era guidato da ormoni, ma il risultato era lo stesso, anzi molto più amplificato del suo. ‹‹Ma Edward, non capisci? Non voglio rinunciare subito a queste nuove sensazioni appena scoperte. Dopo la trasformazione sarà tutto diverso e ci vorrà molto tempo prima che io riesca a provare qualcosa di simile. Non voglio… ››, disse, sbadigliando. Sorrisi. Era piacevole sentirle dire queste cose. ‹‹Sei a pezzi, amore. Ora dormi››, sussurrai, iniziando a canticchiare la sua ninna nanna. ‹‹Sono sempre troppo stanca da quando siamo qui››, borbottò.‹‹Deve essere una tua strategia per farmi addormentare appena poso la testa sul cuscino senza permettermi di usufruire in altro modo del letto››. Ridacchiai. Effettivamente il tenerla occupata di giorno la stancava parecchio, procurandole una sonnolenza non proprio normale. ‹‹Devi dormire profondamente la notte perché, da quando siamo qui ,non hai mai blaterato nel sonno››,osservai preoccupato. ‹‹Mai? Che strano! E dire che di solito quando ho gli incubi mi agito e urlo!››. ‹‹Hai fatto brutti sogni?›› ‹‹Si alcuni. Sono molto nitidi e mi stancano››, continuò sbadigliando ‹‹E cosa riguardano questi incubi?›› ‹‹Non hanno un soggetto unico ma mi spaventano per i loro colori››. ‹‹Che tipo di colori?›› ‹‹Sono molto chiari, lucenti. Ma la cosa che più mi spaventa è che di solito mi accorgo di sognare mentre in questi casi no ››. ‹‹E perché ti spaventano?››, chiesi preoccupato e ansioso di sapere. Bella tremò, scossa dai ricordi degli incubi. «In realtà…». «in realtà…?», la esortai a continuare. Bella stentava a rispondere. Sembrava stesse cercando le parole giuste per spiegarmi cosa la terrorizzava tanto. «Sogno i Volturi», sussurrò rabbrividendo. La strinsi forte cercando di tranquillizzarla, consapevole che non potevo impedire che avesse degli incubi mentre dormiva. «Bella stai tranquilla. A breve non rappresenteranno più un problema. », dissi, cercando di calmarla ulteriormente. La cullai tra le mie braccia, cercando di alleviare la paura e la sofferenza impressa nel suo volto. «Cosa posso fare per aiutarti?»chiesi. Volevo in tutti i modi cancellare la sua espressione spaventata ma non sapevo come fare. «Non è un problema Edward. E’solo un sogno», disse, cercando di sorridere. Ma era davvero preoccupata, come se mi nascondesse qualcosa. «Potrei canticchiarti la ninna nanna. Potrebbe aiutarti. Potrei farlo per tutta la notte se ti aiuta>> «No, non serve. Faccio anche dei bei sogni che riguardano l’isola,non solo incubi. Forse i miei sogni sono così chiari per colpa della luce che c’è qui…l’isola è molto luminosa ». «Torniamo a casa quando vuoi se pensi che possa aiutarti a riposare meglio». «Vorrei rimanere ancora un po’, se non è un problema». «Non abbiamo limiti. Possiamo rimanere per tutto il tempo che vuoi»,le dissi. «Dobbiamo cercare la data dell’inizio delle lezione a Dartmouth. Non voglio iniziare tardi». Ancora insisteva con la storia dell’università. Sospirai, continuando a cullarla tra le braccia finché si addormentò. Avevo notato che i sonni di Bella erano tranquilli, troppo tranquilli ma non avevo mai pensavo che avesse degli incubi. E mi dispiaceva sapere che in qualche modo ero io la causa di quei brutti sogni. Non dovevo coinvolgerla con i Volturi, sapevano essere molto pericolosi e di certo non avrebbero scordato Bella. Prima o poi sarebbero venuti a cercarci per avere conferma dell’avvenuta trasformazione. Non era il caso di attendere oltre. Era assurda l’idea di prorogare la sua vita da umana. Il pericolo era troppo grande. Osservai Bella raggomitolata sul mio petto:era così piccola, fragile e indifesa. Non avrei permesso a nessuno di farle del male, me compreso. Le sfiorai le braccia nude con la punta delle dita:i lividi erano quasi completamente spariti, solo alcuni segnavano ancora la sua pelle candida. La camicia da notte che indossava lasciava poco spazio alla mia immaginazione, lasciando intravedere il suo bellissimo corpo. La scostai leggermente da me e mi alzai. Avevo bisogno di calmarmi. La mia immaginazione aveva preso il volo e dovevo riprendere il controllo. Era stato difficile fin’ora mitigare il desiderio di Bella, ma ora diventava impossibile, quasi doloroso. Mi svestii velocemente ed entrai in doccia. Speravo che l’acqua gelida riuscisse a smorzare le mie pulsioni:volevo allontanare il calore del mio corpo dovuto al contatto con quello bollente di Bella. Come poteva non capire quanto fosse difficile resisterle? Mi stava rendendo tutto più difficile di quanto avessi mai potuto immaginare. Non avrei resistito ancora a lungo lontano dal suo tenero corpo caldo. Era peggio che resistere al suo sangue. In qualche modo riuscii a placare il mio desiderio di lei. Mi rivestii e ritornai nella stanza dove Bella riposava. Mi appoggiai allo stipite della porta, osservandola. Potevo sentire il suo respiro quasi impercettibile. Il suo petto era quasi immobile, sembrava che il suo cuore si fosse fermato. Mi sdraiai di nuovo accanto a lei, riprendendola tra le mie braccia. Il contatto con la sua pelle calda mi provocò un brivido. Chiusi gli occhi cercando di spostare l’attenzione altrove. Era strano. Era da quasi una settimana che non sentivo altri pensieri, solo i miei. Di solito ero bravo ad ignorarli, ma nell’isola non serviva. Eravamo soli: io e Bella, la mia muta mentale. Avrei voluto tanto entrare nella sua mente per vedere i suoi sogni, i suoi incubi e per poterla svegliare non appena quest’ultimi fossero diventati troppo spaventosi per lei. Ma non potevo proteggerla totalmente, anche se avrei voluto. Bella iniziò a muoversi convulsamente sul mio petto. Pensai stesse facendo uno dei suoi incubi. «Bella?», la chiamai delicatamente, scrollandola per svegliarla,«tutto bene, amore?». Alzò il suo sguardo verso di me, disorientata. «Oh», balbettò, ancora incredula, sospesa tra incubo e realtà. Il suo viso si inondò di lacrime, mandandomi nel panico. Cosa aveva sognato di così spaventoso da ridurla in quello stato? «Bella!», esclamai a voce alta, allarmato. «Qual è il problema?». Le asciugai le lacrime che continuavano a sgorgare lungo le sue guance, attirandola stretta verso il mio petto. Era doloroso per me vederla così sofferente e non sapere in che modo alleviarla. «No…ho solo sognato», disse con voce soffocata. «Tranquilla Bella, sono qui››, dissi, cullandola avanti e indietro cercando di tranquillizzarla. «Un altro brutto sogno?», mi affrettai ad aggiungere. «No, questa volta no», disse continuando a piangere. Non riuscivo a calmarla. «Ho fatto un bellissimo sogno», continuò, singhiozzando più di prima. «Perché piangi allora?», domandai, non comprendendo la sua reazione. «Perché è finito….>>,piagnucolò, stringendomi le braccia al collo. Ridacchiai di sollievo. Mi aveva fatto preoccupare | |
| | | twilighter_mala
Numero di messaggi : 529 Reputazione : 5 Data d'iscrizione : 09.03.09 Età : 28 Località : torino
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) Mar Giu 02, 2009 2:26 am | |
| «Respira amore, non ti agitare». «Sembrava vero», singhiozzò. «Dimmi cos’hai sognato!Magari ti aiuta a star meglio», dissi, cercando di alleviare l’angoscia che non sembrava volersene andare. «C’eravamo tu e io…», iniziò, incapace di finire per la voce rotta dal pianto. Si scostò da me per guardarmi. «E?», chiesi impaziente di sapere quale bellissimo sogno potesse averla ridotta in quello stato. «Oh, Edward…», disse, con voce rassegnata. Sembrava che il suo sogno custodisse un desiderio irrealizzabile. ‹‹Ti prego Bella finisci il racconto…», la implorai, incapace di vederla ancora in quello stato. Continuò a fissarmi:l’espressione sofferente, lo sguardo implorante. Mi gettò le braccia al collo, premendo le sue dolce, calde, tenere, impazienti labbra sulle mie. Perché resistere? Era mia moglie. La volevo, la desideravo più di ogni altra cosa. E ogni suo gesto, ogni suo movimento mi faceva capire che anche lei voleva lo stesso. Ma non potevo lasciarmi andare. Non sarei riuscito a controllarmi. «Bella, non fare così», la pregai, cercando di allontanarla delicatamente da me. Dovevo farlo subito, altrimenti non ci sarei più riuscito. Si arrese, mentre altre lacrime iniziavano a scendere dai suoi occhi rigandole il viso. Stavo male. Era insopportabile vederla così. Avrei tanto voluto poterle dare quello che chiedeva, che cercava con tanta passione. «Perdonami», mormorò. No,non volevo che chiedesse perdono. Ero io a quello che doveva farsi perdonare La avvicinai di nuovo a me, facendo aderire quel suo corpicino che tanto amavo al mio petto. «Veramente Bella, non posso», ansimai tormentato. Le avrei fatto del male, nuovamente, non volevo. «Ti prego Edward…». E come resistere ad una preghiera tanto semplice quanto inesaudibile per la sua pericolosità. Non avevo più forza ne la volontà per resisterle. La volevo, con tutto me stesso, con tutta la forza che potevo avere. Mi sarei sforzato, ancora più della prima volta di stare attento. Ma volevo fare l’amore con lei. Volevo sconfinare nuovamente quei limiti fisici che per anni mi ero imposto di non oltrepassare con Bella. Di fronte alla sue preghiere nulla aveva più senso. E mi lasciai andare, liberando la tensione accumulata, rilassando i muscoli e preparando la mente ad accogliere l’immenso piacere che solo lei era in grado di donarmi. Catturai nuovamente le sue labbra tra le mie. Potevo sentire ancora il gusto salato delle sue lacrime che fino a poco prima avevano rigato il suo viso. Aveva poco di delicato il bacio che le avevo appena dato, e che lei aveva ricambiato allo stesso modo. Era pieno di urgenza. Avevo fretta di sentirla nuovamente su di me, di sentirla ansimare, modellarsi sotto le mie mani. Mi sollevai, sedendomi sul letto e portai Bella sopra di me. Continuava ad accarezzarmi freneticamente il viso, le spalle, il petto lasciandomi baci bollenti ovunque. Ogni suo gesto lasciava poco spazio alla ragione. Potevo sentire il suo sangue caldo rifluire lungo tutto il suo corpo, ribollendo nelle vene. Il suo cuore mi deliziava col un suono morbido e martellante. Cercai di raccogliere quanto più controllo potessi e la allontanai lentamente da me. Bella mi guardò con aria interrogativa, quasi rassegnata, ma dopo poco decisi che sarei andato fino in fondo. Sarei stato attento. Sapevo cosa aspettarmi, avrei cercato di controllarmi. L’attirai nuovamente a me, prendendola per un lembo della sua camicia da notte, che si strappò alla mia presa. Rimasi incantato a guardarla:niente era più bello di lei. Appoggiai le labbra sul suo collo inspirando l’irresistibile profumo , e assaporando il dolce sapore della sua pelle. Non sarei più riuscito a fermarmi, quella notte avrei continuato incapace di resistere alla fonte del mio paradiso. Lei si aggrappò ai miei capelli facendo aderire il suo bacino ancora di più al mio. Non poteva sapere l’effetto che mi faceva, quali scosse, quali impulsi provocava in me. Sentivo che mi voleva, che mi desiderava e questo non faceva altro che aumentare il mio bisogno di lei…come se non fosse già insostenibile. Non mi sarei mai stancato…non ne avrei mai avuto abbastanza. Avevo rinunciato per tutta la mia esistenza al piacere fisico, ma era valsa la pena aspettare. Bella, mia moglie, era tutto ciò che volevo. Era la mia rinascita, il mio senso, la mia vita. E poter condividere queste sensazioni con lei era tutto ciò che volevo. Le mie labbra continuavano inarrestabili il loro cammino: seguirono la curvatura del collo, per poi scendere e soffermarsi sulla sua clavicola e proseguire giù tra i suoi seni. Era qualcosa di meraviglioso poter sentire il suo corpo rispondere immediatamente ai miei stimoli. Sollevai lo sguardo per guardarla:era totalmente persa nel piacere che provava. Incontrai i suoi occhi ardenti di desiderio e si morse il labbro. ‹‹Ancora Edward, ti prego››, riuscì a dire con voce rotta dai gemiti e io non potei far altro che cogliere la sua dolce preghiera, continuando là dove mi ero fermato. Continuammo a esplorare a vicenda i nostri corpi, con più urgenza della prima volta ma allo stesso tempo con meno timore e con più audacia. L’unico momento in cui Bella sembrò nuovamente incerta, timorosa fu quando iniziò a spogliarmi. Mi guardò negli occhi prima di proseguire. Con mani incerte si liberò della mia maglia e io l’aiutai con il resto, impaziente di sentire il contatto con il suo corpo nudo. Su di lei c’era rimasto ben poco da togliere, ma mi liberai ben presto di quel poco che era rimasto. Bella sapeva essere la più devota e scrupolosa delle amanti: non tralasciò nessuna parte del mio corpo deliziandomi con le sue carezze ma anche con i suoi baci e la sua lingua. Rimaneva poco in lei della Bella della prima sera. Aveva urgenza di darsi e darmi piacere lasciando ad un altro momento il tormento dell’attesa. Appena il bisogno divenne incontenibile, mi accolse in lei. La lasciai sopra di me, adattandomi ai suoi ritmi e alle sue spinte cercando di dosare la forza nelle mie carezze. Quando il piacere divenne incontenibile, allontanai le mani dal suo corpo, e mi aggrappai alla testiera del letto cercando di concentrare l’eccesso di energia altrove. Anche questa volta fu difficile controllarmi e sbriciolai la testiera del letto di Esme. Fortunatamente ancora una volta non si trattava di Bella. Ansimante si lasciò cadere sul mio petto e io l’accolsi tra le mie braccia, nella speranza di non averle fatto del male. Appoggiò le labbra sul mio petto, lasciandoci un bacio. ‹‹Grazie Edward. E’ stato così…››, ma non terminò la frase. Chiuse gli occhi stremata. ‹‹Ti amo Edward››,farfugliò infine, prima che il sonno la portasse lontano da me. ‹‹Ti amo anch’io Bella››,dissi, stampandole un bacio sulla fronte, convinto che non potesse sentirmi, ormai addormentata. Mi augurai che il suo sonno riprendesse senza incubi e anzi, che continuasse quel sogno tanto bello da averla sconvolta in quel modo. Ancora una volta mentre Bella riposava sul mio petto io potei ripercorrere mentalmente tutti i momenti di quella notte, deliziandomi nei dolci ricordi. Sperai di non averle fatto del male. Ero stato ancora più accorto questa volta. In ogni carezza avevo dosato la mia forza, concentrandomi quanto più mi era concesso fare in quel momento. Abbassai il volto, immergendo il mio viso tra i suoi capelli e respirando il suo profumo. Avrebbe mai capito quanto la amavo, quanto la volessi, quanto la cercassi, quanto desiderassi sentirla vicina a me? Al solo pensiero di doverla lasciare solo per poco tempo mi si annebbiava la vista e una morsa di dolore attanagliava il mio corpo. L’avvicinai ancora di più al mio corpo, aspettando che il suo calore mi invadesse, consapevole che non avrei mai permesso a niente e a nessuno di farle del male o di allontanarla da me. Bella ancora non si svegliava. Mi stavo preoccupando. Erano quasi dodici ore ininterrotte che dormiva. La facevo stancare troppo, era il caso di rallentare un po’ i ritmi. Il sole, che illuminava la sua pelle , non metteva in evidenza nulla di preoccupante. Non sembrava avesse nuovi lividi. Sorrisi tra me e me. Forse bastava un po’ di esercizio, come spesso aveva ripetuto Bella, e non avrei più avuto nessun il timore di farle male. Il respiro di Bella era leggermente aumentato. Forse era sveglia, ma non si muoveva. Ero proprio curioso di sapere come si sarebbe comportata. In fin dei conti aveva avuto quello che voleva. Alzò leggermente lo sguardo dal mio petto, guardandomi appena, con la coda dell’occhio. Ero tentato di sorriderle e di attirarla a me ma mi trattenni. Continuavo a tenere le braccia dietro la testa, osservando il soffitto per non cedere alla tentazione. Se mi fossi perso nei suoi occhi, non ce l’avrei fatta a resistere, e le avrei sorriso compiaciuto e sereno. Si alzò leggermente da me. ‹‹Sono tanto nei guai?», bisbigliò piano. «Non ne hai idea», scherzai. Abbassai lo sguardo e non resistetti. Mi aprii in un sorriso che la diceva lunga. Sospirò di sollievo. Doveva essere stata proprio terrorizzata dalla mia possibile reazione. «Credo di doverti della scuse», disse. «Non riesco a capire cosa mi sia successo stanotte. Mi dispiace.». A me non dispiaceva proprio, ma mi divertiva vedere che si sentiva in colpa. «Devi ancora terminare il racconto del sogno che ti ha sconvolto così tanto», dissi, cercando di tranquillizzarla. «Non serve il racconto…come dire…ne hai avuto una dimostrazione stanotte…», disse ridendo nervosamente. Ah…però…bel sogno. Ero contento che mi avesse reso partecipe! Chissà se mi aveva sognato spesso in quel modo… «Ah», risposi compiaciuto,«notevole». «Si, si…proprio un bel sogno», mormorò. Da quello che mia aveva mostrato non avevo dubbi. «Sei ancora arrabbiato?». «Non lo so…ci penso su». Bella si allontanò da me , sedendosi e lanciando qualche occhiata al suo corpo. Immaginai stesse cercando la presenza di qualche nuovo livido. Ma si riaccasciò quasi subito sul letto. L’avvolsi tra le mie braccia all’istante. «Cavolo…che giramento di testa», disse. «Sei una dormigliona. E’ da dodici ore che dormi!», risposi, per giustificare la sua mancanza. «Così tanto?», chiese incredula. Si rialzò leggermente, stiracchiandosi, e continuando a lanciare sguardi verso la sua pelle nuda. «Stai facendo un check-up completo?» Annui imbarazzata. «Questa volta non ti sei accanito sui cuscini della povera Esme», disse, cercando di smorzare la tensione che si era creata. «Sui cuscini no, ma sulla tua camicia da notte si..», dissi, indicando ai piedi del letto, dove, mescolati tra le lenzuola si intravedevano pezzi di pizzo nero. «Non era male, quasi mi piaceva». «Anch’io ho gradito…molto», risposi, anche se era molto meglio senza. «Altri danni?», domandò timida. «Il letto. Ho letteralmente sbriciolato la testiera»,constatai gettando uno sguardo alla mie spalle. Lei fissò la testiera distrutta con aria corrucciata, e poi tornò a guardarmi pensierosa. «Mmm», disse corrugando la fronte.«Sei bravo a tenermi occupato in quei momenti. Io non mi accorgo di nulla». «Bene. Mi fa piacere che la tua mente sia impegnata altrove…», risposi. Adoravo quando si distraeva in quel modo… «Effettivamente…ero in un’altra dimensione», confessò,avvampando di rossore. E adoravo anche quando arrossiva. Accarezzai la sua guancia. «Mi mancherà non vedere più i segni dell’imbarazzo sul tuo volto», sospirai. Bella mi scrutava attentamente. Chissà cosa stava cercando nel mio volto! «Parliamo di te. Come ti senti stamattina?», chiese. Risi di gusto osservando la sua espressione colpevole nel suo viso. «Perché ridi?» «Hai l’aria molto colpevole, come i bambini quando sanno di aver messo le mani dove non potevano…». «Effettivamente…mi sento un po’ così», mormorò. «In realtà hai messo le mani sul tuo. Sono tuo marito…», scherzai. Arrossì di nuovo. «E’ vero anche questo, ma a forza di impedirmi di prendere confidenza con ciò che è mio non so più cosa mi è lecito fare. Non sei arrabbiato?». Sorrisi. «No Bella, non lo sono». «E come mai?». «Cerco di spiegarmi. Questa volta è andata meglio perché sapevo cosa aspettarmi e sono riuscito a controllarmi meglio››, dissi voltando lo sguardo verso la testiera distrutta ‹‹E poi non ti ho fatto del male, e questa è la cosa davvero importante››, conclusi «Hai visto?Dipende tutto dall’esercizio e dalla costanza con cui lo si fa…», disse vittoriosa. Alzai gli occhi al cielo. Si forse aveva ragione, ma questo non cancellava il fatto che avevo comunque rischiato di farle del male. Il suo stomaco brontolò, ricordandomi, cosa che spesso dimenticavo ultimamente, che Bella era umana. «Che ne dici di fare colazione?», domandai ridendo. «Buona idea»,disse e saltò giù dal letto. Troppo in fretta, forse, perché traballò e se non l’avessi afferrata sarebbe andata a sbattere contro l’armadio. «Tutto ok?», chiesi, cercando di non riderle in faccia. «Ma perché devo essere così scoordinata! », brontolò imbronciata. Era adorabile. Si precipitò in cucina e si mise ai fornelli. La lasciai fare, io mi sedetti su una sedia osservandola. Era il mio passatempo preferito. Adoravo guardarla, rapito dai suoi gesti, dalle sue espressioni…dalle sue smorfie. Mi stupii che avesse scelto ancora una volta uova per colazione. Io gliele preparavo sempre perché erano una delle poche cose che sapevo cucinare, ma poteva scegliere qualsiasi altra cosa se voleva. La dispensa era piena…soprattutto di quei croccantini disgustosi che amava mangiare con il latte. | |
| | | twilighter_mala
Numero di messaggi : 529 Reputazione : 5 Data d'iscrizione : 09.03.09 Età : 28 Località : torino
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) Mar Giu 02, 2009 2:27 am | |
| «Non sapevo ti piacessero le uova all’occhio di bue?»,dissi. «In effetti…non le ho mai mangiate prima», rispose, non badando troppo alla mia osservazione. «Devono proprio piacerti un sacco. Sai quante ne hai mangiate questa settimana?». Mi alzai per sfilare il bidone della spazzatura:era pieno di scatole da sei vuote. «Non ho mai mangiato così tanto. Sarà l’isola…», osservò rendendosi conto che la mia osservazione non era così fuori luogo. Non l’avevo mai vista mangiare così tanto. Non era proprio da Bella. Forse era vero che l’isola le stava facendo un effetto strano. O forse erano le nostre nuove attività notturne. Sorrisi compiaciuto a quel pensiero. «Anche se mi piace molto stare qui. Ma non potremmo starci ancora a lungo. Dobbiamo pensa re a Darmouth, organizzarci,pensare a cosa ci serve. Forse anche trovare una casa… ». Ancora con quella storia. Poteva fare a meno di fingere di essere interessata all’università ora. Aveva avuto quello che voleva e poteva averne ancora:quando voleva, come voleva e per quanto voleva…Io non mi sarei di certo più tirato indietro ora che avevo capito come controllarmi. Mi sedetti accanto a lei, voltandola verso di me. Sollevai le sue gambe appoggiandole sopra le mie, per poterle accarezzare. Il suo viso nuovamente avvampò di rossore e sentii il suo cuore spiccare verso battiti più frenetici. «Bella,smettila! Tanto lo so che il college non ti interessa. Ora hai quello che volevi, quindi puoi smettere questa finta », sussurrai vicino alle sue labbra. Sbuffò infastidita. «Nessuno ha finto Edward. Sono realmente interessata. Io non tramo alle tue spalle come hai fatto tu per farmi stancare il più possibile », disse contrariata . Scoppiai a ridere per il suo tono inviperito. «Voglio restare umana ancora un po’», disse, avvicinandosi ulteriormente a me per accarezzarmi il petto. Se il mio cuore non avesse smesso di battere probabilmente avrebbe iniziato a seguire il suo. Non poteva capire quale scompiglio creasse in me. «Non sono ancora soddisfatta», continuò, mandandomi letteralmente su di giri. La fissai incredulo, mentre la sua mano proseguiva verso il basso, facendomi sussultare. «Di cosa?Di questo?››, chiesi, afferrandole la mano, prima di perdere totalmente il controllo. «Ho sempre avuto la soluzione a portata di mano, e non ci ho mai pensato›› constatai divertito. «Avrei evitato molte questioni». Scoppiò a ridere. «Sicuramente». «Non ti rendi conto di quanto sei umana», sospirai giocherellando con i suoi capelli. ‹‹Si, invece», rispose. E la cosa non mi dispiaceva, per niente. Ora che sapevo di riuscire a controllarmi tutto mi sembrava più chiaro. Bella poteva rimanere umana ancora per un po’. Avremmo potuto godere l’uno dell’altro senza più privarci di niente e saremmo andati al college. Bella sarebbe andata al college, senza privarsi di altre esperienze umane. Mi piaceva, era un bellissimo programma futuro. Sorrisi, soddisfatto. «Allora andiamo al college?», chiesi, non ancora convinto del tutto della sua decisione. « Certo!Anche se avrò problemi con gli esami del primo semestre», constatò. «Non ti preoccupare. Ti darò una mano io», risposi rilassato. «Ci serve una casa. Chissà se riusciremo a trovare qualcosa di disponibile?», osservò. «Non ti preoccupare. La casa ce l’abbiamo già.». «E’ tua?». «Si. E’uno dei miei investimenti ». «Quindi abbiamo tutto, non ci manca nulla?», chiese. «L’unica incognita è la tua macchina. Forse è il caso di tenerla ancora». «Certo. Come farò senza una macchina a prova di carri armati?». Sorrisi. «Quindi?Per quanto ancora potremmo rimanere in luna di miele?», domandò. «Ti concedo un paio di settimane. Poi se vuoi, prima dell’inizio del college, potremmo far visita a Charlie e a Natale potremmo passare a trovare tua madre… ». «Buona idea», constatò. «Però pensavo…che ne dici di continuare a fare un po’ di pratica?Sai ci vuole costanza nell’esercizio fisico… », disse, cambiando improvvisamente argomento. Risi, di nuovo. «Che bei propositi… Devi aspettare però, ci sono i domestici. Parlo con loro e poi possiamo uscire e andare dovunque tu voglia… ». «Possiamo stare in casa oggi?Non ho proprio voglia di affaticarmi per l’isola »,si lagnò, mettendo il broncio. «Ok, come vuoi tu!Scegli un film da vedere allora, mentre vado ad aprire », dissi, intenerito dalla sua espressione a dir poco scontenta. «Non hanno bussato», notò, perplessa. Reclinai la testa di lato, aspettando che ciò avvenisse. Mezzo secondo dopo un timido colpetto alla porta avvisò l’arrivo dei domestici. Risi e mi diressi in corridoio ad aprire. Gustavo e Kaure erano sempre uguali, sembravano non cambiare mai, un po’ come me. <<Bons dias1>>, salutai educatamente. Gustavo fece un cenno con il capo, mentre Kaure non rispose, mantenendo lo sguardo basso. Mentre li conducevo nella stanza da letto piena di piume, spiegandogli qual era il problema, passammo davanti alla cucina dove c’era Bella. Mi fermai per presentargliela, con immenso orgoglio. ‹‹Ele è Bella,minha esposa2››, dissi prendendo la sua mano tra le mie. Bella sorrise, ricambiando il sorriso di Gustavo. Kaure invece la osservò spaventata. Non era spaventata per sé stessa, ma per Bella. In qualche modo aveva capito che c’era qualcosa di stano in me e temeva per Bella, temeva fosse in pericolo. Indicai loro di seguirmi nella camera bianca dove avrebbero avuto molto da fare. Tornai da Bella subito dopo e la avvolsi in un abbraccio, appoggiando il mento sulla sua spalla. Era pensierosa, nella stessa posizione in cui l’avevo lasciata poco prima. «Perché mi ha guardato così quella?», chiese scocciata. Non le era sfuggita l’espressione sconvolta di Kaure. Cercai di spiegarle cosa preoccupava quella donna. Di certo non ce l’aveva con lei. «Il suo nome è Kaure. E’ una mezzosangue Ticuna. E’ un’ottima osservatrice e ha capito cosa sono, o perlomeno dubita che io sia umano. E’ una donna molto superstiziosa e le sue constatazioni si basano su leggende del luogo. Una di queste parla del Lobishomen, un demone che si nutre del sangue di belle donne», spiegai, ponendo enfasi sulle ultime due parole e girandola verso di me per poterla ammirare meglio. «Ha un’espressione sconvolta», disse. «E’ vero. Ma è solo spaventata per te». «Perché?». «Sei qui, sola con me. E se le sue intuizioni sono vere crede che tu sarai la mia prossima vittima», spiegai sorridendo. Non poteva essere più al sicuro, almeno finché riuscivo a controllare i miei istinti. Guardai la parete piena di dvd cercando di cambiare discorso. Non vedevo l’ora che Gustavo e Kaure finissero per riprendere quello di poco prima… «Non hai ancora scelto nulla da vedere?Scegli in fretta così potremmo mostrarci occupati in un’ attività tipicamente umana ». «Sicuramente!Vederti davanti alla tv sarà sufficiente per demolire le sue intuizioni…»,disse ridendo e si sollevò in punta di piedi per avvicinarsi al mio viso. Che dolce tentazione! Mi chinai per baciarla e poi la sollevai, facendo aderire il suo corpo al mio. Era irresistibile! «Cosa scelgo..», mormorò, mentre feci scorrere le labbra lungo il suo invitante collo. Poi udii un singhiozzo e la lasciai andare di colpo. Kaure era immobile in anticamera, con le piume fra i capelli neri, un grosso sacco pieno di altre piume fra le braccia, l’espressione terrorizzata sul viso. E fissava Bella. ‹‹Perdão! Com licença!3››, si affrettò a scusarsi Kaure. ‹‹Não tem problema. Não faz mal4››, risposi. Se ne andò via in fretta e mi voltai verso Bella. Un’espressione preoccupata le velava il volto. «Penso di sapere a cosa stava pensando. Mi sbaglio?»,chiese. Risi della sua frase confusa. «No, non ti sbagli», risposi. Stava pensando che mi stessi “dissetando” con il suo sangue. «Questo», disse, allungando una mano e pescando un film a caso. «Guardiamo questo ». Grease? «Un tipico film da luna di miele», dissi, approvando la sua scelta. Mi sedetti sul divano e Bella si rifugiò tra le mie braccia soddisfatta. «Dopo che i domestici l’avranno sistemata possiamo tornare a dormire nella stanza bianca?», chiese. «Forse è meglio di no. E’ meglio lasciare integra la stanza bianca e concentrare la distruzione sull’altra », dissi, aspettando una sua reazione che non tardò ad arrivare. Si sollevò leggermente da me e mi guardò facendomi un gran sorriso. «Questo significa che la demolizione è appena cominciata?». Se la metteva su questo piano…”Si, era appena cominciata”, pensai sorridendo. «Non riuscirei a trattenerti a lungo. Scommetto che stai già pensando al tuo prossimo assalto », dissi, per provocarla. «Si, effettivamente sto maturando un’idea del genere», commentò tranquilla. Apparentemente tranquilla. Le sue guance si colorarono improvvisamente di rosso e il suo cuore iniziò a battere intensamente. «Devi avere qualcosa che non funziona…non è normale che il tuo cuore si comporti così», dissi, facendo finta di ignorare il motivo reale della sua improvvisa tachicardia. «No, no è tutto a posto. Ma dimmi…volevi continuare subito la demolizione?». Incontentabile e impaziente. «Magari quando Gustavo e Kaure se ne saranno andati. Non sarebbe carino farli assistere ad una demolizione in diretta». «Effettivamente…Aspetterò», disse dondolandosi lentamente sulle mie ginocchia. Si riposizionò sul mio petto prestando attenzione al film, mentre io prestavo tutta la mia attenzione a lei. Era delizioso, per me guardarla, catturando ogni sua piccola smorfia o reazione. Verso la fine del film si stava nuovamente addormentata forse aiutata dal fatto che le stavo accarezzando i capelli quando sentii Gustavo avvicinarsi. Mi raddrizzai per rispondergli. Avevano finito e se ne stavano andando. «Via libera!Hanno finito», sussurrai a Bella. «Mi piace questa notizia!Quindi…siamo soli?». «Si. Forse è il caso che mangi qualcosa però prima». Questa volta ero stato bravo, erano già passate alcune ore dalla colazione e mi ricordai che Bella doveva mangiare. Mi guardò con aria interrogativa, ammutolita. La presi per mano trascinandola in cucina. «Non ho mai mangiato così tanto. Devo avere qualcosa che non va», disse, quando finì di mangiare. «Se vuoi oggi pomeriggio potremmo fare una passeggiata o nuotare…potrebbe essere un ottimo modo per bruciare delle calorie››, chiesi vedendola preoccupata per il suo copioso appetito. «Io avrei un’altra idea», disse con aria innocente. «Quale?», chiesi con altrettanta innocenza. «Il sito da demolire è quasi completamente integro, a parte la testiera….». Non le lasciai finire la frase. La presi tra le braccia, baciandola con trasporto e la riportai nella camera blu, dove, se fosse stato per me, ci saremo rimasti…probabilmente per l’eternità | |
| | | Rose_Vampira_Cullen
Numero di messaggi : 27 Reputazione : 0 Data d'iscrizione : 09.03.09 Età : 114
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) Mar Giu 09, 2009 7:51 pm | |
| Mi STo appassionando xD Voglio il continuo !!!! E' davvero strepitoso !!!! Eccellente !!! Se ci fosse un libro scritto da Edward ( lasciando fuori Midnight Sun ) , penso prp ke lo leggerei e rileggerei !! | |
| | | twilighter_mala
Numero di messaggi : 529 Reputazione : 5 Data d'iscrizione : 09.03.09 Età : 28 Località : torino
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) Mer Giu 10, 2009 3:01 pm | |
| bene allr vi posto tutti i capitoli...c'è dal primo all'8--- ------ | |
| | | Oo_New_Moon_oO
Numero di messaggi : 508 Reputazione : 7 Data d'iscrizione : 06.03.09 Età : 32 Località : Roma
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) Mer Giu 10, 2009 4:37 pm | |
| Sono bellissimi, ma chi la scritti??? | |
| | | Persephone
Numero di messaggi : 100 Reputazione : 0 Data d'iscrizione : 24.03.09 Età : 31 Località : Catania alias Forks
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) Gio Lug 30, 2009 12:55 am | |
| sono bellissimi *-* sarebbe stato bello se in BD la prima parte fosse stata raccontata dal punto di vista di edward..il matrimonio e la luna di miele *-* Cmq aspetto di leggere gli altriii.. | |
| | | Esme__3l30norin@_t@t@
Numero di messaggi : 130 Reputazione : 11 Data d'iscrizione : 08.03.09 Età : 32 Località : un paesino sperduto in provincia di padova
| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) Sab Ago 08, 2009 12:19 am | |
| abbiamo un mistero,l'autore di questi capitoli___ chi e stato__e bravissimo/a | |
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| Titolo: Re: CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) | |
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| | | | CAPITOLO DI BD VISTI DA EDWARD...UN Pò HOT...(CONTINUAZIONE) | |
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