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 I capitoli extra di Twilight (continuo del continuo)

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MessaggioTitolo: I capitoli extra di Twilight (continuo del continuo)   I capitoli extra di Twilight (continuo del continuo) Icon_minitimeSab Apr 04, 2009 9:52 pm

TWILIGHT OUTTAKES


(Note: Questo pezzo è stato tagliato fuori dall’originale epilogo. Sebbene io abbia brevemente spiegato la storia remota di Emmett nel capitolo 14 “Ragione e Istinto,” mi manca veramente non averla descritta minuziosamente con le sue stesse parole.)

EMMETT AND THE BEAR

Fui sorpresa di trovare una strana affinità che aumentava tra me ed Emmett, specialmente dopo che lui una volta era stato il più terrorizzante di tutti gli altri. Doveva avere a che fare con come noi eravamo stati entrambi scelti per unirsi alla famiglia; noi avevamo entrambi amato – ed eravamo stati riamati – mentre eravamo umani, sebbene molto brevemente per lui. Solo Emmett ricordava – lui solo capiva veramente il miracolo che Edward rimaneva per me.
Ne parlammo per la prima volta una sera mentre tutti e tre stavamo distesi sui divani chiari del salotto, Emmett mi intrattenne tranquillamente con i ricordi che erano migliori delle storie sulle fate, mentre Edward era concentrato su un programma di cucina – lui aveva deciso che doveva imparare a cucinare, con mio stupore, e sarebbe stato approssimativo senza l’appropriato senso del gusto e dell’olfatto. Dopotutto, c’era qualcosa che non gli veniva naturale.
La sua fronte perfetta si corrugò mentre il celebre cuoco insaporì ancora un altro piatto in base al gusto. Io repressi un sorriso.
“Lui stava finendo di giocare con me allora, ed io seppi che stavo per morire,” Emmett ricordò dolcemente, concludendo il racconto dei suoi anni umani con la storia dell’orso. Edward non ci prestava attenzione; lui l’aveva già sentita (prima). “Io non potevo muovermi, e la mia coscienza stava scivolando via, quando sentii quello che pensavo fosse un altro orso, e un combattimento finale per chi avrebbe ottenuto la mia carcassa, supposi. Improvvisamente sentii come se stessi volando. Immaginai di essere morto ma in ogni modo cercai di aprire gli occhi. E allora vidi lei –“ il suo viso era incredulo al ricordo; mi identificai completamente, “ – e seppi che ero morto. Non mi preoccupava neanche il dolore – combattei per tenere le mie palpebre aperte, non volevo perdere un secondo del viso dell’angelo. Deliravo naturalmente, chiedendomi perché non avevamo ancora raggiunto il paradiso, pensando che doveva essere più lontano di quanto mi aspettassi. Continuavo ad aspettare che lei prendesse il volo. E poi mi avrebbe portato da Dio.” Lui rise la sua profonda, fiorente risata. Potevo facilmente capire chiunque facesse quella affermazione.
“Pensavo che quello che accadeva poi fosse il mio giudizio. Io avevo avuto un po’ troppo divertimento nei miei venti anni umani, così non fui sorpreso dalle fiamme dell’inferno.”
Lui rise di nuovo, sebbene io rabbrividii; il braccio di Edward si strinse intorno a me inconsciamente. “Ciò che mi sorprese fu che l’angelo non se n’era andato. Non riuscivo a capire come a qualcosa di così bello fosse permesso di stare nell’inferno con me – ma ero grato. Ogni volta che Dio veniva a trovarmi per controllarmi, ero terrorizzato che l’avrebbe portata via, ma lui non lo fece mai. Cominciavo a pensare che forse quei predicatori che parlavano di un Dio misericordioso potevano dopotutto avere ragione. E poi il dolore se ne andò… e loro mi spiegarono le cose.
“erano sorpresi su quanto poco turbato io fossi sulla questione del vampiro. Ma se Carlisle e Rosalie, il mio angelo, erano vampiri, quanto (brutto) poteva essere?” Io annuii concordando completamente, mentre lui continuava. “Io avevo un po’ più problemi ( preoccupazioni) con le regole…” Lui schioccò la lingua. “Tu eri molto occupato con me all’inizio, non è vero?” L’allegra spinta leggera di Emmett alle spalle di Edward ci fece entrambi oscillare.
Edward sbuffò senza togliere gli occhi dalla tv.
“Così vedi, l’inferno non è così brutto se ricevi un angelo per tenerlo tutto per te,” mi assicurò maliziosamente. “Quando lui mai riuscirà ad accettare l’inevitabile, starai bene.”
Il pugno di Edward si mosse così rapidamente che non vidi cosa aveva colpito Emmett che si allungò sopra lo schienale del divano. Gli occhi di Edward non avevano mai lasciato lo schermo.
“Edward!” Sgridai, scandalizzata.
“Non preoccuparti per questo, Bella.” Emmett era tranquillo ,di nuovo sulla sua sedia “So dove trovarlo.” Guardò sopra di me verso il profilo di Edward.
“Tu dovrai abbatterla (vampirizzarla) prima o poi,” lui minacciò. Edward semplicemente ringhiò in risposta senza alzare gli occhi.
“Ragazzi!” la voce di rimprovero di Esme chiamò aspramente in fondo alle scale.
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